Può capitare a chiunque: un attimo di distrazione, la fretta nel compilare i dati, un errore nell’inserimento dell’IBAN e il bonifico bancario parte verso il destinatario sbagliato. In questi casi è fondamentale agire tempestivamente per limitare i danni e provare a recuperare la somma trasferita per errore. Il fattore tempo è infatti decisivo e può fare la differenza tra il riuscire a bloccare l’operazione o dover intraprendere percorsi più complessi. Ma quali sono le azioni da intraprendere subito per rimediare a un bonifico errato?
Le prime mosse da fare dopo un errore
Quando ci si rende conto di aver inviato un bonifico sbagliato, il primo passo è verificare immediatamente lo stato dell’operazione tramite il proprio internet banking o recandosi fisicamente allo sportello della banca. Se il bonifico risulta ancora in fase di lavorazione e non è stato ancora accreditato, esistono margini per l’annullamento. Molti istituti bancari consentono di revocare o annullare un bonifico prima che la transazione venga definitivamente eseguita — l’operazione può essere effettuata online oppure su richiesta esplicita in filiale. Agire in fretta è fondamentale, poiché già dopo poche ore il bonifico potrebbe arrivare a destinazione ed essere accreditato sul conto del destinatario sbagliato.
Nel caso in cui il bonifico sia stato effettivamente già eseguito e il denaro risulti accreditato, le possibilità dirette di annullamento vengono meno. Si può comunque chiedere alla propria banca di avviare una procedura di “richiamo del bonifico”; in questo modo l’istituto di credito cercherà di contattare la banca del beneficiario per segnalare l’errore e richiedere la restituzione della somma inviata per sbaglio. Il successo di questa procedura dipende però dalla collaborazione del destinatario, che dovrà dichiararsi disponibile a restituire i soldi ricevuti senza averne diritto.
Il ruolo della banca e la procedura di richiamo
Quando il bonifico non può più essere annullato in autonomia, la banca gioca un ruolo chiave nell’attivare la procedura di recupero somme indebitamente accreditate. È consigliato rivolgersi tempestivamente al proprio istituto di credito, spiegando l’accaduto e fornendo tutti i dettagli dell’operazione (data, importo, IBAN errato, causale). La banca provvederà a contattare il destinatario coinvolto, chiedendo di autorizzare il riaddebito e la restituzione della cifra per errore inviata. Spesso viene richiesto al beneficiario di compilare un’apposita dichiarazione o modulo, con cui si fornisce il nulla osta per il riaddebito della somma accreditata sul proprio conto.
Nel caso in cui il destinatario onestamente collabori, il denaro tornerà rapidamente all’ordinante. Ma se il beneficiario rifiuta o ignora la richiesta della banca, resta la possibilità di agire in sede civile. Infatti ogni importo ricevuto per errore tramite bonifico costituisce un indebito oggettivo, e il mittente ha il diritto di essere risarcito. La banca può assistere nella raccolta delle informazioni e nella predisposizione della documentazione necessaria per un’eventuale azione legale.
Cosa non si deve mai fare in caso di errore
Nel caso si riceva per errore un bonifico da un soggetto sconosciuto, la prima cosa da NON fare è utilizzare o prelevare quel denaro. La giurisprudenza italiana inquadra come possibile reato di appropriazione indebita il comportamento di chi “trattiene” somme accreditate sul proprio conto senza averne diritto. La soluzione corretta, tanto sotto il profilo morale quanto legale, è segnalare subito la situazione alla propria banca e autorizzare la restituzione della somma stessa.
Agire diversamente potrebbe comportare gravi conseguenze: da una richiesta formale di restituzione da parte della banca fino ad arrivare ad azioni giudiziarie civili o penali. È quindi importante mantenere sempre una condotta trasparente, comunicare tempestivamente con il proprio istituto di credito e non cercare in alcun modo di approfittare della situazione.
Le tempistiche e i margini di recupero
La possibilità di recuperare immediatamente l’importo trasferito aumenta quanto più rapidamente si agisce. Se l’errore viene notificato entro poche ore, c’è una concreta chance che il bonifico non sia stato ancora accreditato e quindi possa essere revocato. Al contrario, maggiore è il ritardo, più complicato sarà avere la restituzione automatica delle somme.
Le tempistiche per ricevere indietro quanto trasferito dipendono da diversi fattori: dalla reattività della propria banca, dalla disponibilità del destinatario e dalla presenza di eventuali giorni festivi o ritardi tecnici nei circuiti bancari. In genere, se il bonifico non è ancora definitivamente processato, l’annullamento può avvenire anche in giornata. Se invece è necessario il richiamo e la collaborazione del beneficiario, la procedura può richiedere alcuni giorni o più tempo, a seconda della situazione specifica.
È utile sapere che la banca non è mai obbligata a risarcire direttamente il cliente: il suo ruolo è quello di intermediario, facilitando la comunicazione tra le parti e supportando nella gestione burocratica dell’operazione.
In caso di bonifico internazionale
Quando l’errore coinvolge conti di banche straniere o transazioni SEPA, le tempistiche si allungano ulteriormente e la risoluzione dipende spesso dalla legislazione vigente nei diversi Paesi. Anche in questi casi, la tempestività nel contattare la propria banca e la precisione nel fornire documentazione aumentano significativamente le probabilità di recuperare l’importo sbagliato.
La questione del bonifico errato riguarda da vicino la responsabilità civile sia del mittente che del beneficiario. Ecco perché, per evitare spiacevoli conseguenze legali ed economiche, una gestione attenta e formale del problema è sempre la strada più sicura, anche nei casi che sembrano apparentemente banali o di piccolo importo.