Perché il prato non si irriga mai bene: ecco quanti irrigatori servono per 100 mq

Un prato privato di media dimensione spesso non riceve un’irrigazione ottimale per diversi motivi, tra cui un errato dimensionamento e posizionamento degli irrigatori, una distribuzione non uniforme dell’acqua e una scarsa considerazione del fabbisogno idrico effettivo del tappeto erboso. Questi problemi causano zone sofferenti, ingiallimento e sprechi d’acqua: un impianto ben progettato, invece, è fondamentale per garantire non solo la sopravvivenza ma anche la bellezza del prato nei mesi più caldi.

Bisogno Idrico e Distribuzione dell’Acqua

Ogni prato necessita di una determinata quantità di acqua giornaliera per rimanere sano e verde, variabile in base a stagione, clima e tipologia di terreno. In Italia, durante il periodo estivo o in condizioni di clima secco, il prato richiede in media tra 4 e 6 litri di acqua al giorno per ogni metro quadrato. Pertanto, una superficie da 100 mq necessita di circa 400-600 litri di acqua al giorno, con valori che possono salire fino a 700 litri a seconda delle condizioni meteorologiche e delle specie erbose coltivate.

Il problema più frequente è la distribuzione non uniforme della risorsa idrica: molte volte, le aree vicino agli irrigatori vengono bagnate eccessivamente, mentre le zone centrali o più lontane ne ricevono troppo poca. Questo fenomeno si verifica soprattutto se gli irrigatori sono pochi oppure mal posizionati.

Parametri per il Calcolo degli Irrigatori

Per determinare il numero ideale di irrigatori per un prato di 100 mq, occorre valutare i seguenti fattori:

  • Raggio e tipologia dell’irrigatore: irrigatori statici, a turbina o microirrigatori hanno gittate differenti (tipicamente da 3 a 12 metri). I microirrigatori coprono aree più ridotte e uniformano la bagnatura su piccoli spazi, mentre quelli a turbina sono adatti per superfici più estese.
  • Pressione e portata dell’impianto: una pressione insufficiente comporta un apporto irregolare di acqua e può limitare l’efficienza degli irrigatori montati.
  • Forma della superficie: una zona rettangolare, quadrata o irregolare richiede una disposizione diversa degli irrigatori.
  • Per un prato regolare di 10 x 10 metri, la progettazione ideale consiglia di partire posizionando quattro irrigatori negli angoli, ognuno con una gittata che raggiunga almeno il centro della zona opposta. Questa disposizione assicura la cosiddetta copertura per sovrapposizione, dove il getto di ogni irrigatore incontra quello del vicino, eliminando le zone d’ombra idrica.

    Se la superficie non fosse sufficientemente coperta, si dovrebbero aggiungere alcuni irrigatori a metà dei lati per una bagnatura a 180°. In caso di necessità, un irrigatore centrale a 360° migliora ulteriormente la distribuzione, evitando che la zona centrale resti più asciutta.

    Quantità di Irrigatori per 100 mq

    Per garantire una copertura totale e uniforme, il numero di irrigatori dipende principalmente dal loro raggio d’azione. L’esperienza e la progettazione tecnica suggeriscono che per 100 mq di prato rettangolare:

  • Con irrigatori a raggio di 5-6 metri, sono necessari almeno 4 irrigatori d’angolo.
  • Aggiungendo altri 2 irrigatori a metà dei lati lunghi (per i prati più estesi o rettangolari), si sale a 6-7 irrigatori per uniformare la bagnatura.
  • In superfici irregolari o con ostacoli, potrebbero servire fino a 8 irrigatori o più, regolando l’inclinazione e la gittata per evitare sprechi sulle aree non erbose.
  • Un impianto con solo 2-3 irrigatori coprirebbe male la superficie, lasciando inevitabilmente alcune zone molto bagnate e altre secche: l’ottimale è sempre il principio della sovrapposizione dei getti, ovvero che ogni punto del prato venga raggiunto dall’acqua erogata da almeno due irrigatori differenti.

    Problemi Comuni nell’Irrigazione dei Prati

    Il malfunzionamento dell’impianto di irrigazione non dipende esclusivamente dal numero di irrigatori ma anche dalla loro taratura e manutenzione, dalla pressione dell’acqua e dalla regolazione dei tempi di irrigazione. Le cause principali per cui un prato non si irriga bene includono:

    Progettazione imprecisa

    L’utilizzo di troppi pochi irrigatori o la scelta di modelli non adeguati comporta inevitabilmente un’irrigazione irregolare, che si manifesta con chiazze gialle o marroni e un consumo notevole d’acqua perché si prova a compensare bagnando di più.

    Scarsa calibratura di pressione e portata

    Se si collegano troppi irrigatori a una stessa linea rispetto alla portata disponibile, questi spruzzeranno meno acqua, bagnando solo parzialmente l’area.

    Mancata manutenzione

    Gocciolamenti, filtri otturati, testine intasate e usura compromettono l’efficienza dell’impianto. Controlli e manutenzione annuali sono fondamentali.

    Errata regolazione temporale

    Non di rado il prato viene irrigato di giorno, evaporando buona parte dell’acqua per il calore, o troppo spesso, favorendo la crescita di muffe e malattie fungine.

    Consigli per l’Irrigazione Ottimale

    Per ottenere un prato fitto, verde e resistente, la progettazione di un buon impianto d’irrigazione è indispensabile. Alcune buone pratiche raccomandate dagli specialisti includono:

  • Calcolare con precisione il fabbisogno giornaliero di acqua in base alle specie erbacee e al clima locale.
  • Pianificare la disposizione degli irrigatori basandosi sempre sulla sovrapposizione dei loro raggi, piuttosto che sulla copertura singola delle aree.
  • Verificare periodicamente che ogni irrigatore funzioni correttamente e che non vi siano perdite o blocchi nella rete.
  • Programmare l’irrigazione preferibilmente all’alba o dopo il tramonto, per ridurre la perdita per evaporazione.
  • Valutare eventuali soluzioni innovative, come la subirrigazione o l’utilizzo di sensori di umidità per risparmiare acqua senza penalizzare la salute del prato.
  • In conclusione, per un prato di 100 mq sono solitamente necessari almeno 4-7 irrigatori distribuiti strategicamente, ma la variabile più importante resta la progettazione accurata del sistema in funzione della morfologia della superficie, delle condizioni ambientali e del tipo di impianto scelto. Solo con questi accorgimenti si potrà ottenere un prato uniforme, verde e robusto tutto l’anno.

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