Vuoi aprire un’azienda agricola? Ecco il titolo di studio necessario per ottenere i finanziamenti

Chi desidera avviare un’azienda agricola in Italia spesso si chiede quali siano i requisiti formativi necessari non solo per l’apertura, ma soprattutto per accedere ai finanziamenti agevolati previsti dalle normative europee, statali e regionali. Ogni anno, centinaia di imprenditori si affacciano al mondo dell’agricoltura con l’obiettivo di avviare un’attività sostenibile, moderna e competitiva, ma il percorso per ottenere il necessario sostegno economico richiede di rispettare specifiche condizioni, tra cui il possesso di un titolo di studio idoneo.

Requisiti fondamentali per ottenere i finanziamenti agricoli

Per accedere ai principali finanziamenti agricoli, come quelli PAC (Politica Agricola Comune) e PSR (Piani di Sviluppo Rurale), la tipologia di titolo di studio riveste un ruolo centrale. Il decreto legislativo 99/2004 ha introdotto la figura dell’Imprenditore Agricolo Professionale (IAP), che rappresenta la chiave di volta per entrare nel circuito dei contributi più sostanziosi e delle agevolazioni fiscali e previdenziali. Per ottenere la qualifica di IAP sono richiesti i seguenti titoli di studio:

  • Diploma di Istituto Tecnico Agrario con indirizzo agrario oppure tecnico superiore.
  • Laurea in Scienze Agrarie e Forestali, Scienze delle Produzioni Animali, Medicina Veterinaria, Scienze e Tecnologie Alimentari o titoli equipollenti.
  • Alternativamente, almeno tre anni di esperienza professionale nel settore agricolo come titolare, contitolare, coadiuvante familiare o lavoratore agricolo in possesso di partita IVA.
  • In mancanza di titoli di studio, si può acquisire la qualifica tramite la frequenza di un corso IAP riconosciuto a livello nazionale o regionale, di almeno 150 ore, che rilascia l’attestato utile per la candidatura ai contributi.

Ottenere la qualifica di IAP è imprescindibile per accedere ai bandi principalmente rivolti all’insediamento dei giovani agricoltori, agli investimenti aziendali, all’ammodernamento delle infrastrutture e alle misure per l’agricoltura biologica. Tutti i fondi agevolati, sia quelli diretti dall’Unione Europea che quelli gestiti dalle regioni, fanno riferimento a questa figura quando viene richiesto un profilo professionale che operi nel settore agricolo a titolo prevalente.

Le differenze tra imprenditore agricolo professionale e coltivatore diretto

Nel sistema italiano, esistono diverse modalità per essere riconosciuti come operatore agricolo:

  • L’Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) è colui che dedica almeno il 50% dell’attività lavorativa e del reddito all’agricoltura. In alcune zone svantaggiate, come le aree montane o interne, la soglia scende al 25%.
  • Il coltivatore diretto, invece, non necessita di un titolo di studio specifico ma deve lavorare personalmente e abitualmente la terra. Questa figura, però, accede a una platea di finanziamenti e agevolazioni più ridotta rispetto al profilo IAP e non può ottenere tutte le agevolazioni previste per gli imprenditori agricoli professionali.
  • Esiste inoltre l’“imprenditore agricolo non professionale”, categoria che identifica chi possiede un fondo agricolo ma non fa dell’attività agricola la propria occupazione principale. Questa figura non ha diritto ai contributi previsti per i professionisti del settore.

La scelta dello status professionale condiziona sia la possibilità di accedere ai fondi che la forma societaria dell’azienda agricola. Ad esempio, nelle società di capitali, come le SRL agricole, almeno un amministratore deve essere in possesso della qualifica di IAP (tramite diploma, laurea o esperienza), mentre nelle società di persone basta che uno dei soci ricopra tale ruolo.

Ruolo dei corsi di formazione e degli attestati regionali

Chi non possiede un diploma agrario o una laurea specifica può comunque ottenere la qualifica IAP frequentando corsi di formazione professionale organizzati dalle regioni o da enti accreditati. Tali corsi, previsti dalla normativa europea e nazionale, permettono di acquisire le competenze richieste per gestire un’azienda agricola, comprendendo moduli su pianificazione aziendale, tecniche colturali, tutela ambientale e uso sostenibile delle risorse. Al termine si ottiene un attestato valido per la richiesta di finanziamenti e la certificazione delle competenze.

I corsi possono essere accessibili anche online in alcune regioni e sono finanziati dalle misure della PAC o dal Fondo Sociale Europeo; l’importanza dell’attestato è equiparabile a quella dei titoli di studio tradizionali, ma è fondamentale che il corso sia riconosciuto e abbia una durata minima di 150 ore.

Questa possibilità ha aperto le porte dell’agricoltura a nuovi imprenditori provenienti da altri settori o semplicemente desiderosi di riconvertirsi grazie alle opportunità offerte dai fondi strutturali.

Documentazione e iter amministrativo

Oltre alla questione formativa, l’apertura di un’azienda agricola comporta un iter burocratico preciso.

Fasi principali per avviare l’attività

  • Aprire Partita IVA agricola, scegliendo il regime più idoneo (agevolato, ordinario, o forfettario a seconda dei requisiti).
  • Registrare l’attività al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.
  • Iscriversi alla gestione previdenziale agricola INPS.
  • Inviare la richiesta di riconoscimento della qualifica di IAP attraverso i portali regionali o tramite il CAA (Centro di Assistenza Agricola).
  • Predisporre il Piano Aziendale, indispensabile per la concessione dei finanziamenti europei e per l’approvazione dei contributi PSR.

Il sistema dei contributi e delle agevolazioni in Italia è strettamente collegato alle disposizioni comunitarie e nazionali. Per poter usufruire dei fondi strutturali per il primo insediamento, l’acquisto di terreni, investimenti in macchinari innovativi, pratiche biologiche e nuova tecnologia, occorre rispettare scrupolosamente le regole sulla formazione e l’esperienza professionale nel settore agricolo.

Per approfondire il tema delle qualifiche e delle tipologie di lavoratori agricoli, si rimanda alle voci “Imprenditore Agricolo Professionale” e “Coltivatore Diretto” su Wikipedia.

In definitiva, chiunque voglia ottenere finanziamenti pubblici per un progetto di impresa agricola in Italia e desideri accedere alle migliori opportunità offerte dalla nuova programmazione europea deve prestare molta attenzione al proprio percorso formativo. Un diploma o una laurea agraria, oppure uno specifico corso di formazione riconosciuto, costituiscono il requisito imprescindibile per essere riconosciuti come imprenditore agricolo professionale e per ottenere le agevolazioni più rilevanti dedicate allo sviluppo del settore primario. La normativa è chiara e rigorosa, proprio per garantire che i fondi vadano a sostenere soggetti realmente capaci di innovare e migliorare la produttività delle imprese agricole italiane.

Lascia un commento